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Goletta

La goletta o “logher”, era un’imbarcazione per il trasporto di carichi e di persone. Appare lungo le coste dell’Istria come uno degli ultimi natanti tradizionali. Le sue linee ricordano le imbarcazioni dell’Europa settentrionale, da dove deriva. La incontriamo in tutto l’Adriatico e anche nel Mediterraneo. Negli squeri istriani se ne costruivano fino ad una lunghezza di 20 m., altrove erano anche più lunghe. La forma e l’agilità delle golette minori, dopo la seconda guerra, permise di trasformarle in bei panfili.


La goletta pur essendo grande, era slanciata, aerodinamica e veloce, aveva però un pescaggio profondo e non era adatta ai bassi fondali. La prua usciva dal mare quasi ad angolo retto per piegarsi in avanti e continuare nel bompresso, sul quale venivano aperti più fiocchi. Aveva due alberi con vele auriche, sulle quali venivano molte volte messe le cimarole. La poppa era costruita in modo complesso, il timone infatti la “perforava”.

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Come il trabaccolo, la goletta aveva nella sottocoperta più ambienti per le merci, per l’equipaggio e per le attrezzature. A differenza del trabaccolo e della brazzera, raramente veniva caricata al massimo anche in coperta. Il suo scafo assomigliava a molte altre imbarcazioni.  Il cutter ad es. è una goletta con un solo albero, lo “štilac” dalmata ha solo un albero e la poppa è identica a quella della brazzera. Lungo la costa istriana gli esempi di questi ultimi due tipi erano piuttosto rari rispetto ai “logher”.




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