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Topo

È innanzitutto un’imbarcazione per la pesca in laguna e, grazie alla sua impostazione e alla sua grandezza, è adatto per trascorrere più giorni in mare e alla pesca lontana dalle coste. Veniva usato spesso per il piccolo cabotaggio nelle vicine città marittime, saltuariamente anche per traghettare le persone, nella stagione del sale per il suo trasporto. Era particolarmente diffuso nell’Adriatico settentrionale e in Istria, dove almeno una dozzina di squeri lo costruiva.

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Il topo aveva una lunghezza che andava dai 7 ai 12 metri. Era snello, leggero e manovrabile. Aveva una prua arcuata e un’asta che si spingeva oltre la prua sul mare, la poppa terminava con un giro quasi ad angolo retto. La coperta era grande, i boccaporti avevano portelle solide, resistenti al passo, che ampliavano la superficie di lavoro. Il topo aveva un albero con vela al terzo, quelli più grandi anche due. In tal caso l’albero di poppa era molto grande e quello di prua piccolo. Causa le grandi vele e il poco pescaggio, il timone si estendeva fin sotto la chiglia dove c’era un meccanismo in ferro che veniva sollevato quando si trovava in acque basse. La poppa era particolarmente solida, costruita con numerosi e poderosi pezzi di rovere.


Il Museo del mare di Pirano nel 2019 ha costruito la replica di un topo di 8 metri con un albero. È ancorato e visibile nel mandracchio piranese.

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